La famiglia di Mario Maffei, titolare dal 1995 dell’Agriturismo Montagna Verde, è da molti anni impegnata in un percorso di valorizzazione e tutela del bellissimo e antico borgo di Apella e della sua Torre, sede dell’Agriturismo, in Lunigiana, nell’alta Toscana, per lo sviluppo di un turismo sostenibile e di un’agricoltura biologica, a mantenimento del paesaggio agricolo circostante.
Si tratta di una Terra di antica civiltà e secolari tradizioni, con una specifica peculiarità, che Mario e i suoi figli s’impegnano costantemente a preservare e far apprezzare: la “ruralità”, intesa come tradizioni, cultura, ambiente, ospitalità e modo di vivere. E questo patrimonio è stato un forte richiamo alle origini anche per i giovani Barbara e Luca Maffei. Infatti, dopo esperienze di vita differenti, in diverse città, hanno deciso di rientrare in Lunigiana e di affiancare il padre nel progetto agrituristico, orientato a realizzare una sorta di “albergo diffuso”, attraverso il recupero funzionale e la ristrutturazione di una significativa parte del borgo di Apella. Questo ha portato a un ampliamento della ricettività e qualificazione dell’accoglienza dell’Agriturismo, in termini di sostenibilità ambientale e di tipicità, quella stessa tipicità su cui si basa la ricca offerta del ristorante a ”km zero”, curata direttamente da Luca. A ciò aggiungiamo il potenziamento dell’azienda agricola, con recupero dei castagneti da frutto e degli orti del Paese, e del patrimonio pastorale grazie all’allevamento di razze in via di estinzione, sfruttando i numerosi pascoli che si arrampicano sulle pendici del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano.
Alla base di tutto questo c’è quindi un progetto ambizioso: quello di ridare dignità a un patrimonio architettonico rurale parzialmente abbandonato e fatiscente, ma di grande fascino e originalità, rispettando il “Genius Loci” e la forte identità del luogo, senza costruire alcun metro quadrato ex-novo, con il mantenimento e la valorizzazione di un paesaggio agricolo circostante, dal forte potere evocativo. Una ricchezza naturale, culturale e umana, altrimenti condannata alla definitiva scomparsa e abbandono, sotto il peso del tempo e dell’incuria, oltre che del progressivo invecchiamento dei pochi abitanti e contadini residenti, da sempre custodi del territorio.
Barbara Maffei
Luca Maffei
Mario Maffei
Grazie all’attenta ristrutturazione condotta dall’Agriturismo, che qui si è sviluppato negli anni 2000, dopo il recupero dell’antica Torre di Apella, terminato nel 1995 a cura di Mario Maffei, è stato iniziato un percorso di salvaguardia e valorizzazione di tale patrimonio. Si è mantenuto un forte legame d’integrazione con il paesaggio circostante, secondo i principi di recupero funzionale e riuso compatibile, accorti dei dettagli e degli elementi significativi dell’architettura rurale lunigianese (come il caratteristico tetto in piagne, o la terrazza-aia dove un tempo essiccavano il granoturco, e ancora il gradile per la essiccazione delle castagne, luoghi di lavoro corale della tradizione contadina). A ciò aggiungiamo la messa in sicurezza strutturale in accordo ai più avanzati criteri antisismici. Gli elementi in muratura, i maestosi portali, gli architravi e le cornici sapientemente incise, in arenaria, le imponenti travi e gli infissi di castagno mettono in luce la straordinaria tecnica costruttiva del passato e l’abilità delle maestranze locali nel lavorare la pietra e il legno. L’abbondante impiego della pietra arenaria si spiega anche con riferimento alla vicinanza all’abitato di cave di pietra arenaria, come ricordano testimonianze orali, in cui era possibile reperire materiale in località chiamate Tecchio Strinato e Tecchio dei Ronchi, con ancora segni della lavorazione e la presenza di grossi massi erratici, i cosiddetti “trovanti”.
Il recupero architettonico, strutturale e funzionale degli edifici in muratura in oggetto è stato condotto con riferimento ad una progettazione integrata, secondo i principi tecnico-costruttivi, tipologici e impiantistici orientati alla diminuzione dei consumi energetici e al rispetto ambientale conseguentemente alla riduzione delle emissioni in atmosfera, con valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili, dell’isolamento termico dell’edificio e dell’efficienza degli impianti utilizzati, secondo i seguenti criteri:
- considerazione dei dati climatici locali e dell’utilizzo dell’immobile
- controllo dei consumi di energia
- utilizzo di prodotti ecocompatibili, materiali locali e tecnologie efficienti da un punto di vista energetico
- previsione di una cantierizzazione ispirata ai principi del risparmio energetico e della tutela dell’ambiente
Oggi il borgo di Apella, con gli alloggi dell’agriturismo sparsi nel villaggio, nei caratteristici complessi del “Borgo Antico” e de “Il Castagneto di Apella”, che raggruppano le antiche dimore padronali quali “Cà della Sciora”, “Cà di Barotto” e “Cà dei Santi”, dislocati tra le altre case del paese, ancora in parte abitate, con una gestione centralizzata da parte dell’agriturismo Montagna Verde, si presenta come un modello innovativo di “ospitalità” diffusa, una sorta di “Albergo diffuso”. Qui è proposta al turista un’esperienza autentica: lo stile di vita di un borgo rurale, che ha le caratteristiche di un albergo “orizzontale”, che non si vede, dove la “hall” è la piazzetta del paese, i corridoi sono i vicoli del borgo, le camere e appartamenti sono le medievali dimore, cosicché il “residente temporaneo” possa vivere l’esperienza di entrare a far parte del Paese, in costante contatto con i suoi abitanti e le attività agricole del borgo.